martedì 12 luglio 2011

Sony ammette gli errori del passato su PSP


Continuano a fioccare in rete le ammissioni da parte delle figure importanti in ambito PlayStation sulle scelte non sempre “felici” fatte da Sony in merito alla precedenti console e in particolare su PSP. Alla stregua di una campagna pubblicitaria comparativa caratterizzata da una vena autocritica, Yoshida parla dell’interfaccia di controllo PSV.
A quanto sembra Shuhei Yoshida, presidente di SCE Worldwide Studios, si è fatto carico di ammettere pubblicamente gli errori Sony mostrando l’esperienza PSP come un involontario banco di prova sull’esperienza portable. Senza dubbio PSP ha costituito un importante traguardo nell’intrattenimento videoludico ma non sempre tutto è stato fatto per il meglio. Yoshida afferma infatti che PSP è stato un progetto ambizioso e che ai tempi in cui nacque, l’azienda si concentrò più sull’aspetto grafico che volle rendere il più possibile vicino all’esperienza PS2 piuttosto che concentrarsi sulla giocabilità e sull’interfaccia di controllo. La tanto criticata assenza ingiustificate dell’analogico destro ne è una chiara dimostrazione, ecco perché in PSV è stato fortemente voluto il doppio-analogico. A questo si accosta l’esperienza maturata dagli anni durante i quali le maggiori console home sono state messe a confronto (PS3 e XBox in primis). Sony ha imparato che c’è altro oltre la grafica, ecco perché con PSV si è scelto di rivedere completamente il sistema di controllo optando per la possibilità di una maggiore interazione con la piattaforma di gioco e i giochi stessi.
A proposito di giochi e del loro sviluppo torna Michael Denny, vice di Yoshida, ha confidato a quest’ultimo che i costi di produzione per un gioco PSV si prospettano molto più vicini a quelli di un gioco PSP rispetto ai titoli PS3. Questo perché, oltre la già citata semplicità di sviluppo, pur avendo un comparto grafico di tutto rispetto, lo schermo piccolo e le contenute capacità di memoria dei supporti incideranno nettamente sullo stile di sviluppo delle software house che dovranno ottimizzare al massimo i loro sforzi.

Fonte: PSP-ITA

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